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Zhi Hongbo

È nato nel 1979, è un artista ambientale da tempo impegnato nell'organizzazione e nella realizzazione di attività performative di arte ambientale. Le sue numerose opere riflettono il grave stato dell'esistenza umana, i rifiuti di plastica, l'acqua, gli scarichi delle auto, i rifiuti degli elettrodomestici e il problema del riscaldamento globale. L'opera è un'interpretazione di performance art che ricorda al mondo di rispettare la natura e quindi di proteggerla. Le sue opere sono state premiate con la medaglia d'oro al Video Festival Italiano, con la medaglia d'oro al concorso fotografico di Singapore e ha fatto parte della giuria del Tokyo TV Art Competition in Giappone.

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Le Stanze dell'Arte

“Un buon libro è un giardino

che si porta con sé”

 

Pensiero orientale

Ogni volta che affronto un viaggio in occasione di una visita programmata ad una Fiera d'arte, trovo di fronte a me sempre lo stesso spettacolo recitato nell'identico modo: una sterminata sequenza di spazi, di scatole, di contenitori che propongono al pubblico opere di diversissimo tipo e valore: una jungla che possiamo ritrovare in forme quasi identiche dall'Occidente all'Oriente.

 

Questa dinamica si ripete nello stesso modo anche quando affrontiamo la visita di eventi espositivi internazionali come la Biennale di Venezia o altri all'interno delle più importanti città di tutto il mondo. Le stanze dell'arte sono dunque gli spazi della comunicazione, dell'incontro, della scoperta dei nuovi artisti e delle nuove tendenze ed è fondamentale raggiungere questi luoghi per entrare in contatto con il pensiero che non può non avere eterogeneità morfologica. Queste stanze sono come dei giardini chiusi nei quali dobbiamo entrare.

 

Grazie alle diversità, il pensiero dell'arte diventa più forte, più affascinante, più stimolante ed in questo modo possiamo gustare la profondità dei diversi pensieri, delle posizioni ed atteggiamenti, delle visioni, positive o negative, aperte o chiuse, vicine o lontane che ogni artista è in grado di elaborare e proporre, cristallizzate all'interno del proprio lavoro.

 

Materie diverse raccontano così un viaggio sensibile che diventa disegno, dipinto, scultura, fotografia, video, installazione, performance che vivono nelle stanze dell'arte all'interno della globalità fra occidente e oriente: indispensabile è il percorso da compiere alla scoperta delle eterogenee realtà creative che trovano all'interno degli eventi espositivi il loro valore e senso.

 

Non solo, però, attraverso la visita di un evento espositivo abbiamo modo di entrare in contatto e relazione con l'arte: nelle forme di un libro come quello che qui il lettore sta leggendo, abbiamo l'occasione di vivere una esperienza di forte condivisione che pur apparendo nella sua "virtualità" cartacea, è un segno ed un progetto rigoroso capace di imporsi come sintesi significativa della creatività fra occidente e oriente, nell'oggi.

 

Le stanze dell'arte, dunque, non sono solo da considerarsi come spazi architettonici capaci di essere percorsi da noi fisicamente  ma vivono ugualmente con grande rigore e profondità nello spazio dei libri che rimangono la testimonianza cartacea e dunque, fisica, delle scelte compiute al fine di portare al pubblico un orizzonte significativo che racconta il pensiero e le forme della creazione all'interno del nostro tempo.

 

Nell'orizzonte attuale percorso sempre più dal registro della virtualità, dell'immaterialità e dalla pluriconnessione, la forma fisica di un testo esprime una posizione precisa che attraverso la selezione ragionata all'interno del mondo dell'arte contemporanea, diventa uno spazio di riflessione prezioso capace di configurarsi come un ambiente parallelo dove Le stanze dell'arte vivono con verità un'altra presenza.

 

Ogni artista qui presente è testimone di una realtà che attraverso il pensiero diventa forma dell'atto vivente.

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