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Roberto Sottile

È critico d'arte e curatore. La sua attività si contraddistingue per una attenzione verso le nuove generazioni di artisti contemporanei e sulla riscoperta di autori del Novecento Italiano con particolare riferimento agli artisti della "Scuola Romana", e sull'approfondimento dei grandi autori del XXI secolo. Attualmente è direttore artistico del Centro Studi d'Arte - Archivio Vinicio Berti, da cui nasce il Mugart, Museo delle Gallerie d'Arte e degli Artisti di Bologna, dal 2017 collabora come Critico d'Arte e Curatore con il Museo del Presente di Rende (CS), come curatore della rassegna "Intrecci Contemporanei".

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Visione dell'Arte Contemporanea

Cosa significa possedere una visione artistica? Per rispondere a questa domanda bisogna iniziare a dare risposta ad un’ulteriore domanda; qual è la funzione dell’arte?  Spesso davanti a questa domanda, la risposta più diffusa che sentiamo è che l’arte ha la funzione di emozionare ed essere testimonianza di una ricerca artistica. Le emozioni, che afferiscono al vivere quotidiano di tutti quanti noi, certamente fanno parte del linguaggio dell’arte, ma non rappresentano seppur importanti, la funzione cardine. L’arte è testimonianza di un pensiero, che come tale diventa una visione che grazie all’artista e alla sua poetica da astratta diventa tangibile attraverso un linguaggio artistico che è sempre contemporaneo rispetto al tempo in cui esso accade. Allora, possedere una visione artistica significa essere in grado di custodire e tramandare un pensiero che diventa memoria; una memoria individuale, che nasce dall’esperienza e dalla ricerca di un singolo, che diventa collettiva.  

L’interdisciplinarità dell’arte contemporanea del XXI secolo è caratteristica ampiamente consolidata, basta confrontare ad esempio le opere selezionate che compongono questo Annuario Cina-Italia, per rendersi conto della varietà di tecniche e materiali, alcuni dei quali rielaborano tradizioni antiche di tecniche pittoriche o scultoree, altre sono il risultato di sperimentazioni e di nuovi incontri tra l’intuizione artistica con la contemporaneità industriale e tecnologica che negli ultimi anni ha fatto fare alla ricerca artistica passi da giganti, aprendo però, un ampio dibattito sulla conservazione e il restauro delle opere contemporanee.

L’arte contemporanea è visione che scaturisce dal pensiero, che ci invita a superare il visibile per cogliere la verità più sostanziale, che si compie nel tempo intimo dell’artista. Un tempo che diventa un nuovo sguardo sul mondo capace di osservare, comprendere e restituirci una “continuazione” artistica, mediata dalla forza dell’arte, di ciò che è presente nella nostra quotidianità, che viene decifrata e decodificata dal respiro dell’artista.

Se dovessimo brevemente tracciare delle macro traiettorie del cammino dell’arte contemporanea, noteremmo un percorso di “sottrazione” - “addizione”, di ritorno alle origini, di poetiche informali e minimalistiche, di attenzione all’oggetto che diventa iconico, fino al ritorno del colore e della concezione di spazio dell’opera d’arte. Questo esercizio mnemonico, non necessariamente cronologico, ci serve per evidenziare come l’Annuario 2021 d’arte contemporanea Cina-Italia, si muove verso queste traiettorie che “implodono” ed “esplodono”, mischiando le carte e restituendoci una generazione eterogenea di artisti, che sono ben consapevoli delle conquiste dell’arte contemporanea del XXI secolo e della capacità universale del linguaggio artistico.

Ricerche come quella di Camilla Gurgone con “Problemi di idraulica”, Cong Ming con “Boundary”, Fu Xinghan con “the form of time no.2” insieme ad altri artisti presenti in questo Annuario come Giovanni Gusmeroli, Giulio Santoleri, Lu Bainian, solo per citarne alcuni, rappresentano una contemporaneità figlia di linguaggi eterogenei, capaci di comunicare e indicare una traiettoria ben precisa. Una visione contemporanea quella del XXI secolo, che si consuma e storicizza nell’attimo stesso della sua creazione e della sua fruizione.

Una sottile linea invisibile, che diventa testimonianza della cultura del nostro tempo. Una cultura spesso globalizzata che nel rumore della poetica dell’arte ritrova la sua identità ed unicità. Un cammino quello proposto da questo Annuario 2021, che non può offrirci una sintesi, ma una parabola di esperienze che diventano contemporanee perché hanno la capacità metodologica della condivisione di competenze settoriali che resterebbero tali senza il pensiero artistico, che grazie all’arte diventano esperienze condivise.

In conclusione, bisogna interrogarsi su cosa significhi “visione dell’arte contemporanea”. La risposta a questo interrogativo ci invita ad un approccio culturale che supera le distanze e le barriere del nostro tempo, ponendoci davanti due modelli da tenere sempre ben presenti: da una parte il cammino dell’uomo attraverso i suoi “sensi” quelli più razionali, più romantici, e dall’altra l’avvento di combinazioni inedite che sono il risultato dei nostri tempi contemporanei capaci di generare in noi un pensiero.

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