Emanuele Gregolin
È direttore di A60 International Art. Ha compiuto studi d'arte, musica e architettura, frequentando il Politecnico di Milano. La sua attività artistica ed espositiva, iniziata a partire dal 1990, è sempre stata affiancata alla cura ed organizzazione di eventi dedicati ad artisti storici e contemporanei. Diverse sono le mostre realizzate in Italia e all'estero dedicate al suo lavoro (Svizzera, Stati Uniti e Cina) accompagnate da pubblicazioni editoriali di pregio curate da differenti critici d'arte. Alcune sue opere sono conservate all'interno di spazi museali e collezioni istituzionali italiane ed estere.
Missione dell'Arte Contemporanea
L'arte nel corso dei secoli è sempre stata una testimonianza preziosa per gli uomini.
Vissuta nel tempo della creazione stessa era un segno del proprio tempo, dell'Essere, dell'esistere, una testimonianza di vita che per noi, oggi, non sempre viene compresa nel giusto modo perchè il tempo è mutato, irrimediabilmente. Qualcosa è andato perduto sotto l'onda travolgente della "modernità" attuale che nelle forme tecnologiche ha privato l'uomo del tempo giusto per poter osservare e vivere.
Esistono dati allarmanti frutto di ricerche condotte da molti specialisti che dimostrano la desolante condizione della fruizione delle opere all'interno dei musei o delle gallerie d'arte sparse nel mondo: le persone sostano pochissimi minuti di fronte alle opere che incontrano. Non hanno più tempo o non vogliono avere tempo, preoccupate solamente di registrare attraverso centinaia di fotografie scattate dai loro smartphone, i loro spostamenti.
Tutto ciò diventa ancora più imbarazzante a volte in occasione delle visite che si compiono all'interno delle esposizioni Art Fair in Europa: Basilea, Bologna, Milano o altro in fondo si equivalgono e lo spettacolo dell'arte contemporanea va in scena in modo uguale nella reiterazione spesso di una condizione alienante che una certa strada dell'arte contemporanea percorre ed impone. Il mercato ormai è una divinità cieca ma preziosissima.
La "missione" dell'arte contemporanea quale è?
A partire dal XIX secolo è accaduto qualcosa di diverso rispetto ai tempi precedenti e questo credo che sia molto chiaro a tutti: gli artisti molto spesso (non tutti però) hanno avvertito un peso insostenibile, schiacciante sopra le loro teste poichè la società aveva cambiato inesorabilmente le sue forme e strutture travolte dal progresso. Rifiutavano l'accademismo, i miti, in nome di una strada d'autenticità e vita.
Come tutti ormai sanno, molti degli artisti oggi pienamente incoronati dalla gloria, non erano in realtà in condizioni di privilegio nel tempo da loro vissuto e nell'800 i nomi sono veramente tanti. Dunque? Quale fu la loro missione? Quale testimonianza diedero? Quali valori volevano difendere? Cosa è rimasto del loro pensiero?
Sono questi interrogativi importanti, ai quali spesso oggi non vogliamo rispondere perchè le opere dei maestri dell'800 e del '900 sono ormai icone inarrivabili, vendute a volte a cifre che spaventano sempre di più il pubblico, turbando anche qualche lucido operatore del mondo dell'arte. La sensibilità Pop ha travolto il pubblico.
Il '900 è stato certamente il secolo che ha consentito lo sviluppo di correnti diversissime ed in un particolare momento, attraverso le intuizioni di maestri come Duchamp, si sono aperte strade impreviste, a volte abusate ma molto presenti nel panorama della contemporaneità. Chi ha avuto modo di seguire i percorsi espositivi della Biennale di Venezia si è accorto delle mutazioni avvenute nel tempo: pittura, scultura e fotografia hanno dialogato con la video arte, la performance o altro in un percorso a volte difficile.
Per gli artisti, ogni giorno si rinnova la loro missione e devono esserne consapevoli. L'Annuario dell'Arte Contemporanea Cina Italia è per noi un progetto prezioso che intende sondare e dare testimonianza del movimento dell'arte oggi attraverso gli artisti appartenenti a culture diversissime che rinnovano nel loro lavoro, interrogandosi, la missione dell'arte: un modo per testimoniare, esistere e raccontare con profondità la creazione.