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Yang Beiya

Yang Beiya concentra il suo sguardo sulle cose comuni. Le piace osservare la vita e incorpora tutto questo nel suo lavoro. Dopo essersi laureata in Artigianato e Materiali alla Virginia Commonwealth University, si è recata alla State University di New York per continuare a lavorare su progetti in metallo. All'inizio della sua carriera si è concentrata sull'interpretazione dell'onnipresente linguaggio delle etichette di lavaggio nell'abbigliamento. Ha creato nuove etichette per esprimere riflessioni personali sulla vita quotidiana e sui suoi rituali. Attraverso questa espressione, l'opera rivela il linguaggio interno dell'etichetta e nel processo di realizzazione invita chi la indossa a considerare la propria identità, le proprie abitudini ei propri bisogni.

Attualmente Yang Beiya si concentra su nuovi materiali e altri oggetti di uso quotidiano e li trasforma in oggetti da indossare . È laureata presso la State University of New York, dove ha conseguito la laurea in metalli sotto la direzione di Myra Mimlitsch-Gray e Lynn Batchelder. I suoi lavori sono stati esposti alla Beijing International Design Week, come pure a New York, Madrid, Munich e alla French, Athens e German Jewellery Week e al National Liberty Museum di Philadelphia.

Come ben sappiamo, il mondo contemporaneo è impegnato quotidianamente nella produzione di oggetti di ogni genere. L'alta tecnologia industriale è attivamente coinvolta a livello globale nella creazione di qualsiasi tipo di prodotto: imballaggi, vestiti, oggetti per la casa e per il tempo libero, computer, automobili e mille altre cose che ci circondano. Tutto questo ha portato in tempi abbastanza recenti a compiere riflessioni attente in merito alle problematiche legate al rispetto dell'ambiente, contaminato come ben sappiamo, da una quantità enorme di rifiuti industriali che ancora oggi sono davanti ai nostri occhi. La consapevolezza del riutilizzo di ciò che industrialmente viene prodotto e non più utilizzato, è giunta molto tardi, purtroppo. Molti artisti hanno lavorato su questo tema a partire dagli anni '60 e grandi sono le loro testimonianze (pensiamo ad alcune opere di Pistoletto, Cesar, Christo, Arman, solo per citare qualche nome). Nell'opera di Yang Beiya (di giorno lavora come impiegata e di notte crea come artista), che ha per titolo Estetica dei rifiuti 1, troviamo ben espressa la sua filosofia in rapporto al riutilizzo degli oggetti: recuperare quello che non ha più vita in modo tale da creare attraverso la metamorfosi dell'arte, oggetti nuovi e stimolanti.





ESTETICA DEI RIFIUTI
Fotografia, cm 16 x 19, 2022
Copyright ©️ P&G
Testo di Emanuele Gregolin

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