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Lu Weixin

Lu Weixin, nato nel 1998, studia attualmente presso il Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Belle Arti di Milano. Si è laureato presso lo Xiamen College of Arts and Crafts Fuzhou University nel 2021. La sua ricerca artistica è incentrata sulla storia e sulla cultura umana, esplorando il rapporto tra individui e gruppi sociali. Le sue creazioni si esprimono attraverso la scultura, l'installazione, la fotografia e il video. Ha partecipato a diversi laboratori artistici e progetti di arte pubblica sia in patria che all'estero: le sue opere sono state selezionate per molte mostre d'arte e pubblicate in diverse riviste del settore.

L'arte delle marionette in Cina ha una lunga storia e le prime marionette potrebbero essere legate alle figurine funebri usate durante la società schiavista. Una scoperta archeologica nello Shandong, in Cina nel 1978, ci ha permesso di vedere i veri burattini realizzati durante la dinastia Han che potevano sedersi, stare in piedi, inginocchiarsi e potevano essere controllati agilmente. Ciò conferma anche la possibile esistenza della storia di "Yan Shi fece un burattino magico" raccontata in "Liezi Tangwen" e "Chen Ping usò la bellezza dei burattini per risolvere l'assedio di Liu Bang" raccontata in "Yuefu Miscellaneous". Secondo quanto raccontato in "Tong Dian" di Du You durante la dinastia Tang "...Nell'antichità, lo spettacolo di marionette, noto anche come "Ku puppet" o "kui puppet", utilizzava i burattini come corpo principale per eseguire spettacoli di canti e balli. Originariamente erano usati durante le cerimonie funebri, e in seguito, verso la fine della dinastia Han, iniziarono ad essere eseguite delle rappresentazioni anche a durante i banchetti...." .

Già verso la fine della Dinastia Han le marionette iniziarono ad assumere funzioni diverse: erano usate nei riti funebri oppure durante le feste. Durante la dinastia Sui, la produzione di burattini divenne molto più sviluppata, dall'esecuzione di Baixi ( termine che si riferisce alle acrobazie nell’antichità) con rappresentazioni  con canti e balli si arrivò ad usare i burattini anche per brevi storie, originando la figura della marionetta come ente a sé. Durante la dinastia Tang, l'arte dei burattini divenne sempre più avanzata. Secondo il "Minghuang Miscellaneous" della dinastia Tang: "...Quando Tang Xuanzong fu costretto a trasferirsi a ovest da Li Fuguo, scrisse una poesia sui burattini: descrive un artigiano che scolpiva il legno e vi attaccava dei fili, e le figure di legno sembravano vive, come persone reali durante lo spettacolo. Sebbene tornassero ad essere inanimate dopo lo spettacolo, la vitalità dei burattini, rimaneva comunque impressa nella memoria...". Questa poesia descrive vividamente il realismo dello spettacolo di marionette in quel momento e le sensazioni degli spettatori. Il "Fengshi Jianwenji" di Feng Yan racconta che "...gli spettacoli di marionette nel periodo Dali della dinastia Tang avevano una vera e propria trama storica: un esempio è la storia di Xiang Yu alla fine della dinastia Qin e di Liu Bang, l'imperatore della dinastia Han...". I burattini durante la dinastia Tang non solo divennero una forma, usata per la rappresentazione di uno spettacolo (e allo stesso tempo continuarono ad essere usati anche per i riti funebri), ma divennero anche popolari nel mercato (vedi "Tong Dian" di Du You). Le dinastie Song e Yuan furono il periodo d'oro dello sviluppo dell'arte delle marionette. Secondo i manoscritti del "Dong Jing Meng Hua Lu" di Meng Yuanlao della dinastia Song, "...a quel tempo, c'erano molte luoghi dedicati all’intrattenimento a Kaifeng a Bianjing (più di 50) in cui venivano effettuati gli spettacoli teatrali" e "potevano ospitare migliaia di persone…".

Il lavoro del giovane artista Lu Weixin si basa su un teatro di marionette tradizionale unico nel suo genere nella città natale di Quanzhou. Attraverso lo studio e l'apprezzamento di questo teatro, l'artista crea una serie di marionette con estetiche contemporanee e le combina con marionette a corda e performance teatrali per creare uno spettacolo narrativo. Lu Weixin si concentra su Jikang, un letterato storico delle dinastie Wei e Jin dell'antica Cina: queste dinastie vissero in un'epoca di guerre e caos nella storia cinese. L'alternanza di potere e turbolenze politiche fece sì che un gruppo di letterati aristocratici dell'epoca assumesse un atteggiamento passivo e di distanza dal mondo: furono conosciuti come i "Sette Saggi del Boschetto di Bambù", che nutrivano ideali politici ed etici, ma non collaboravano con chi aveva il potere, vagando tra le montagne, i laghi e i fiumi. Purtroppo, però, questo comportamento attirò l'opposizione dei potenti, tanto che la maggior parte di loro fu uccisa. Jikang ne è un tipico rappresentante. Ciò che Lu Weixin elabora nella sua opera non è solo una riflessione sulla storia tradizionale cinese, ma anche una forte esigenza personale espressa nel suo lavoro: vediamo un personaggio con coscienza di sé, spirito indipendente e personalità distintiva che medita su se stesso comunicando ciò che sente. 





DUE
Video digitale, 7’13’’, 2022
Testo di Pengpeng Wang

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