top of page

Giuseppe Bonaccorso

Giuseppe Bonaccorso è nato a Roma nel 1967, vive ed opera a Reggio Calabria dove ha compiuto gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti. Ha al suo attivo varie esposizioni di arte contemporanea.
Le opere, con la tecnica tachista, esprimono con i loro toni gravi il senso di una vita soggetta ad un percorso carico di rischi. Nei quadri non vi è alcun disegno, nel senso di un tracciato grafico basato su linee che definiscono i contorni dei corpi, delle cose. Le immagini ottenute con delle macchie o chiazze di colore, usato in modo fluido, in particolare alcune parti di loro, restano assolutamente indeterminate.

La tecnica, apparentemente casuale, permette alla forza del colore, di invadere il campo prima di asciugare le aree adiacenti di colore su cartoncino, di dilatarsi ed espandersi secondo un suo proprio comportamento sulla superficie e di asciugarsi tramite proprie arbitrarie sovrapposizioni. Nell’apparenza il sistema pittorico può sembrare un “pasticcio”, un’invasione senza senso, in realtà se si guarda con attenzione la qualità delle tinte, nei limiti invasivi, suggeriscono alla percezione immaginativa delle indicazioni, ovvero dei segni spaziali direzionali che guidano il fruitore ad una logica visiva del processo pittorico. A questo punto, l’insieme non è più un pasticcio, ma segni parlanti dai quali emerge una natura cupa e inquietante toccando corde tra figurazione e astrazione, da cui affiora un universo vegetale appena riconoscibile.

La trasfigurazione della realtà, implica il desiderio (e la capacità) di staccarsi dalla realtà per abbracciare emozioni intense, luoghi inesistenti, racconti senza capo né coda. Richiede la cosiddetta sospensione del dubbio.





SPERANZA DI PIOGGIA
Pastelli ad olio, carboncino e caffé su cartoncino, cm 50 x 70, 2022
Testo di Michele Citro

Trudu-m.jpg
bottom of page