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Cong Ming

La creazione di uno spazio protetto e trasparente porta subito l'osservatore a porsi in una condizione di interesse e distanza. La teca trasparente la incontriamo spesso all'interno degli spazi espositivi ma anche religiosi: la teca protegge un contenuto, qualsiasi esso sia e noi istantaneamente mutiamo atteggiamento nei confronti di ciò che stiamo osservando. L'artista Cong Ming nell'opera dal titolo Boundary vuole in realtà riaffermare il limite, la distanza percettiva fra noi ed il box trasparente che qui però è caratterizzato da una moltitudine di segni e forme nell'utilizzo di differenti tecniche (inchiostro, carta di riso, cartone, plexiglas). In questo modo il suo box racconta la propria storia senza dimenticare che nella sua tridimensionalità, nel suo limite e confine, si apre una narrazione preziosa e fragile che merita la nostra attenzione, formulando continui interrogativi.



Nitidezza, luminosità e tutto il potere democratico delle proporzioni geometriche. Ming effettua un’esplorazione materica inusuale e concettualmente complementare
per riportare il senso del legame, descrivendone quasi
la variabilità fisica che accompagna un legame sia esso emotivo o persino regolato da parametri fisici. Riso e plexiglas, la mutevolezza dell’Io umano si abbraccia con la salda compattezza liscia del plexiglas in un armonioso gioco di sospiri gioviali e mai scontati. Giammai minimalista ne tantomeno cantore dell’ uniformità’ asettica della geometria, Ming coniuga il potere della proporzione e dona ad esso un canto di speranza, di proporzione che nella sua equidistanza calibrata ci inoltra un messaggio di distaccata perfezione e di valore plurale: ogni retta, ogni segmento, ogni centimetro quadrato diviene irripetibile e funzionale elevando al massimo la promessa di armonia che in maniera sfrontata ed elegante infrange il buio del mediocre, dell’omonimo visivo donando agli occhi un sollievo silenzioso ed allo spirito uno scrigno forse più prodigioso ed umile dei sogni che saprebbe contenere.





BOUNDARY
Inchiostro, carta di riso, cartone, plexiglas,
cm 203 x 106 x 57 / 108 x 101 x 55, 2021
Testo di Emanuele Gregolin e Diego Armando Vasso

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